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28 novembre 2022

ROSSONERI MONDIALI: RONALDO

Brasile in campo contro la Svizzera: riviviamo un ricordo iridato legato al "Fenomeno"

Sin dalla loro creazione nel 1930, i Mondiali di calcio si sono affermati come la competizione che certifica - più di tutte - la statura internazionale dei grandi campioni. A leggere la classifica dei capocannonieri (o dei migliori realizzatori) nella storia della competizione, infatti, ci sono tutti coloro riconosciuti universalmente come "i migliori di sempre".

Per decenni, il primato in graduatoria è appartenuto ai 14 gol segnati da Gerd Müller tra il 1970 e il 1974. Una cifra inarrivabile sia per chi era arrivato prima - ad esempio Pelé - chi dopo, come Maradona. A superare per primo l'indimenticata leggenda del Bayern Monaco è stato, durante il Mondiale 2006, uno dei migliori giocatori nella storia del calcio, che per un breve - ma significativo - periodo ha vestito anche la maglia del Milan.

Nonostante una carriera largamente condizionata dagli infortuni, a Ronaldo è riuscita - più di altri grandi giocatori suoi contemporanei - anche la grande consacrazione a livello di Mondiale di calcio. Dopo aver vinto il titolo 1994 da riserva non utilizzata, un primo torneo da grande protagonista era stato quello di Francia 1998: la chiusura amara di quella storia, tra il malore nelle ore precedenti alla Finale contro i padroni di casa e la sconfitta nella stessa partita, meritava un nuovo capitolo.

Gli infortuni subiti tra il 1999 e il 2000 - tra l'altro dopo una Copa América vinta da protagonista nel 1999 - portarono a dubitare dell'effettivo verificarsi di quel "nuovo capitolo". Ronaldo però riuscì a tornare in campo, e a rimettersi competitivo ad alti livelli, in tempo per il Mondiale 2002, il primo a disputarsi in due paesi: Corea del Sud e Giappone. Ad aprire la caccia al titolo di "pentacampeão", la sfida contro una Turchia che tornava a giocare la competizione dopo 48 anni d'assenza.

Contro i sorprendenti turchi fu una sfida contratta, chiusa in svantaggio a fine primo tempo con Hasan Şaş ad approfittare di un errore verdeoro in impostazione. A pareggiare i conti, cinque minuti nel secondo tempo, fu proprio Ronaldo, lesto ad approfittare in spaccata di un cross al bacio di quel Rivaldo che, al termine dell'estate, si unirà poi al Milan e che deciderà poi quella partita con un rigore all'87'. La rete segnata quella sera a Ulsan aprì, per Ronaldo, un mese semplicemente indimenticabile.

Tre gol tra Costa Rica e Cina nelle altre due sfide di girone. Rete al Belgio agli Ottavi e nella rivincita in Semifinale contro la Turchia. Doppietta nella finalissima di Yokohama contro la Germania. Il totale ammonta a otto reti, il miglior Mondiale per un capocannoniere proprio dai tempi di Müller (a Messico 1970), un mese che poi varrà per Ronaldo anche il secondo Pallone d'Oro in carriera. E la definitiva consacrazione nel pantheon dei più grandi nella storia del calcio, nonostante la tanta sfortuna vissuta in carriera.


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