All'inizio degli anni Novanta, andavano di moda i triangolari "snack". Tre squadre e tre mini-partite da 45 minuti per decretare la vincitrice. Niente tempi supplementari, solo rigori finali. Calcio e TV, un abbinamento estivo fatale. Una moda in realtà soprattutto italiana, mentre in Spagna i tradizionali tornei estivi sono rimasti con le loro formule consuete.
O una partita secca da 90 minuti tra due squadre, come nel Trofeo Gamper o nel Trofeo Santiago Bernabeu, oppure due partite da 90 minuti nel giro di due giorni, come nel Villa de Madrid o come nel Trofeo Teresa Herrera di La Coruna. Oppure ancora, ed è il nostro caso, nel Torneo Ciudad de Oviedo, che il Milan decise di andare a giocare nell'estate del 1993.
La prima partita era stata giocata il 7 agosto, contro il Real Oviedo. Gara nervosa, tirata, scorbutica. Gol annullato a Massaro per un intervento acrobatico di Papin durante l'azione e Oviedo in vantaggio a fine primo tempo. Nella ripresa, ad un certo punto, i rossoneri si ritrovarono sullo 0-3. Un vero e proprio affronto per il Milan tritacarne dell'epoca. Non a caso, ecco la reazione con i due gol di Marco Simone.
Una doppietta che non servì solo a rendere meno pesante il punteggio, con la vittoria finale per 3-2 dell'Oviedo, ma anche a consentire ai rossoneri, grazie al 3-0 del giorno dopo rifilato al Barcellona, di vincere il torneo per maggior numero di gol segnati. Proprio così, Barcellona-Milan 0-3, con Brian Laudrup che ebbe la meglio sul fratello Michael.
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