Anche un viaggio di mille miglia inizia con un solo passo. La storia della settima Champions League rossonera, vinta il 23 maggio 2007 ad Atene contro il Liverpool, partì 287 giorni prima il 9 agosto 2006. Il contesto era quello dell'andata dei preliminari di Champions League, l'avversaria - a San Siro - la Stella Rossa, rivale blasonata che evocava ricordi significativi.
L'avvicinamento alla sfida non era certamente stato dei più semplici: soltanto a fine luglio la squadra di Ancelotti aveva ottenuto la certezza di poter partecipare alla 52ª edizione della più importante competizione europea. Questo perché in tale data era stata pronunciata la sentenza di secondo grado del processo Calciopoli. A complicare una preparazione complessa e difficile, le diverse indisponibilità in difesa per Ancelotti con Kaladze, Maldini, Nesta e il neo arrivo Bonera assenti tra infortuni e squalifiche.
Se il primo acuto è ospite con Janković, i rossoneri non si fanno intimorire da assenze e pressione prendendo il pallino del gioco sin da inizio partita. Il grande protagonista del primo quarto d'ora è Cafu, che ispira un tris di occasioni che non trovano grandi fortune dalle parti di Ranđelović. Regge, bene, la mediana con Gattuso-Pirlo-Seedorf in mezzo.
Oltre a Cafu, proprio Pirlo è grande protagonista nel creare geometrie di gioco a metà campo, rompendo facilmente le trappole difensive serbe. I due sono tra le certezze in un 4-3-1-2 con tanti protagonisti inusuali con la coppia Simić-Costacurta al centro della difesa, Serginho come terzino sinistro e la coppia d'attacco Inzaghi-Gilardino alla prima ufficiale dopo l'addio ad Andriy Shevchenko.
Nel giorno del suo 33° compleanno è proprio SuperPippo, al 21', a sbloccare il match di San Siro. Inzaghi è lesto a concretizzare una bella azione rossonera sviluppatasi su un triangolo con Kaká e Gilardino.
L'1-0 del Milan cambia, inevitabilmente, gli equilibri di un doppio confronto che vedeva in vigore anche la regola del gol in trasferta. La reazione ospite passa per due tentativi di Basta e Zigic, occasioni che però non impensieriscono più di tanto Dida.
Il primo tempo si chiude senza ulteriori emozioni, la ripresa si apre con un Milan decisamente più propositivo e alla ricerca di un 2-0 che avrebbe cementificato le certezze di passaggio del turno. Inzaghi e Gilardino sono ispirati, e vanno più volte vicini al raddoppio.
C'è spazio anche per alcuni cambi, e non solo a livello di mere sostituzioni: Ancelotti, infatti, muta schieramento tornando verso l'albero di Natale, con Inzaghi unica punta supportato da Seedorf e Kaká. Dalla panchina si alzano Ambrosini, Brocchi e Gourcuff, alla prima in rossonero dopo essere arrivato nelle settimane precedenti.
Nel finale, però, il risultato non cambia e il triplice fischio giunge con il Milan vincitore per 1-0. I rossoneri bisseranno, due settimane dopo, il successo di San Siro andando a vincere per 2-1 al Marakàna di Belgrado con le reti di Inzaghi e Seedorf. Un duo che, tra l'altro, sarà protagonista delle nostre notti europee anche nei mesi successivi.
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